INTRODUZIONE
Sebbene il campionato di calcio italiano fosse nato
nel 1898, per assistere alla prima vera Serie A si
dovettero attendere circa trent'anni. Inizialmente
le squadre disputavano brevi tornei della durata di
pochi giorni, poi, con il proliferare delle nascite
di nuovi club, vennero ideati dei gironi eliminatori
che radunavano le squadre per provenienza
geografica. Le finaliste avrebbero giocato un girone
finale che avrebbe determinato la vincitrice dello
Scudetto; così si andò avanti per almeno un
trentennio. Presto il fenomeno non passò inosservato
agli operatori economici: le manifestazioni
iniziavano a creare nella sede della partita un
indotto commerciale. Scoperto il grande business,
volendo fare le cose per bene (impianti,
attrezzature, ingaggio allenatore) per far assistere
alla partita si cominciò a far pagare un biglietto
per coprire alcuni costi, come il viaggio degli
atleti nelle trasferte, il premio partita. Nel 1925
la tifoseria torinese, pur avendo già una squadra,
la Juventus, creò un'altra squadra, il Torino, come
era già accaduto a Milano. Poi comparve anche il
Bologna, in seguito le altre. Ma, la vera storia del
Calcio Italiano comincia con l'istituzione del
Torneo a girone unico, la cui prima edizione si
svolse nel 1929-30 con la partecipazione di diciotto
squadre (poi sedici, ventuno, e poi ancora sedici a
partire dal 1967-68). Dal 1949 la Federazione
consentì il tesseramento di giocatori stranieri, che
migliorò lo spettacolo grazie all'apporto di
elementi stranieri, ma nello stesso tempo trasformò
subito in una grande industria il calcio, con le
società modificate da club dilettantistico in
società per azioni. |