INTRODUZIONE
La diffusione dei sistemi chat-line ed email è
riuscita ad influenzare il modo di incontrarsi e di
interagire delle persone. Sempre più utenti di
internet si conoscono sulla rete e alcune di queste
conoscenze si trasferiscono nel mondo reale con
incontri “dal vivo”, a volte con soddisfazione (si
moltiplicano i matrimoni tra persone conosciute in
chat), a volte con profonde delusioni, altre volte
con situazioni pericolose.
Un aspetto su cui vogliamo soffermarci è la mancanza
di una identità certa negli utenti delle chat.
Alcuni uomini e donne, sfruttando l’anonimato
offerto dalla chat, si presentano infatti nelle
conversazioni in rete talvolta con un’identità
diversa, un sesso diverso un’età diversa. E in
questo tutto sommato non c’è niente di male.
La rete consente infatti di sperimentare, senza
troppi rischi, cosa vuol dire appartenere ad
un’altro genere o come ci si sente ad essere un
adolescente o cosa vuol dire svolgere una
professione diversa. L’importante è però, per gli
utenti delle chat, essere coscienti di questa
situazione e non dimenticare mai che il loro
interlocutore, per motivi vari, può essere diverso
(o diversa) da quello che dichiara di essere, con
tutto ciò che ne consegue.
Una facilità estrema nel lasciarsi andare a
confidenze anche riguardanti aspetti intimi della
propria vita, con una persona appena conosciuta in
chat, è insomma una cosa che comporta un certo
coefficiente di rischio che va considerato.
Questo non vuol dire ovviamente che si debba
rinunciare a comunicare con persone appena
conosciute (in fondo è la cosa più divertente che
offre la chat) o di dover rinunciare
all’allargamento della cerchia degli amici
incontrando nel mondo reale delle persone conosciute
on-line. Bisogna a nostro avviso semplicemente
ricordare che le chat-line rispecchiano il mondo che
le ha create.
Contengono cultura, informazione, dibattito
politico, amore, arte, solidarietà, e soprattutto
possibilità di nuove e interessanti amicizie, ma
anche mercanti di pornografia, truffatori,
terroristi, pedofili, maniaci come, del resto, la
parte del mondo che si articola fuori del
cyberspazio.
Nella chat si incontrano quindi persone di tutti i
tipi. Ci sono, come nel mondo reale, persone a posto
e brutti ceffi, nella stessa identica percentuale di
una strada affollata o di qualsiasi altro luogo
pubblico. Nei contatti con persone nuove conosciute
sulle chat-line sembra quindi manifestarsi nei
navigatori una minore diffidenza rispetto a quando
si muovono nel mondo reale e una certa facilità alla
caduta di tabù e resistenze.
In effetti la maggior parte dei “navigatori” adulti
ed esperti ha imparato ad usare un minimo di cautela
nell’interagire con chi non si conosce e tale
cautela è generalmente sufficiente per evitare
brutte sorprese.
Se si conosce qualcuno sulla chat e si decide di
incontrarlo dal vivo, dare il primo appuntamento in
un luogo pubblico e affollato e non andare
all’appuntamento da solo rappresenta una precauzione
sufficiente per evitare brutte sorprese.
Non è la stessa cosa per i bambini. La loro
curiosità unita all’ingenuità può metterli in
condizione di rischio nel momento in cui vengono
avvicinati on-line da soggetti con cattive
intenzioni, ad esempio con pedofili. Sarebbe
opportuno per questo motivo accompagnare i bambini
nella navigazione e insegnargli a raccontare sempre
ai genitori le loro esperienze di navigazione.
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