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Il BUDDISMO E BUDDHA


INTRODUZIONE
Il Buddhismo non dovrebbe essere considerato alla stregua nè di una religione nè di una filosofia, ma dovrebbe essere definito come una disciplina spirituale di anagogia individuale. Questa disciplina fu annunciata dal maestro spirituale Gautama Siddhartha, vissuto nel VI secolo a.c., e detto il Buddha, ossia "l'Illuminato" od anche meglio "il Risvegliato". Tale disciplina, attraverso il raggiungimento del "risveglio spirituale"), si propone di indicare la Via ed insieme di fornire gli strumenti per il superamento della condizione di sofferenza esistenziale in cui versa l'umanità.

LE QUATTRO NOBILI VERITA'
Alla base della dottrina buddhista stanno le quattro nobili verità. Si narra che il Buddha, meditando sotto l'albero della bodhi, le comprese nel momento del risveglio. Eccone di seguito l'elenco:
1) Duhkha: la sofferenza. Nella vita c'è il dolore, esso è associato alla malattia, alla vecchiaia, alla morte ed alla nascita; all'essere associati allo spiacevole e separati dal piacevole; dal non ottenere quello che vogliamo. In breve si soffre perché non ci si rende conto che tutto è destinato a finire.
2) Samudaya: la sofferenza non è colpa del mondo, né del fato o di una divinità; né avviene per caso. Ha origine dentro di noi, dalla ricerca della felicità in ciò che è transitorio, spinti dal desiderio (trsna, in pali: tanha o "brama") per ciò che non è sodisfacente. Si manifesta nelle tre forme di "kamatrsna" o desiderio di oggetti sensuali; "bhavatrsna" o desiderio di essere; "vibhavatrsna" o desiderio di non essere.
3) Nirodha: cessazione. Per conoscere la fine della sofferenza occorre lasciare andare trsna, l'attaccamento alle cose e alle persone, alla scala di valori ingannevole per cui ciò che è provvisorio è maggiormente desiderabile.
4) Marga: la strada da intraprendere per avvicinarsi al nirvana. Esso è detto il nobile ottuplice sentiero.
La maggiore difficoltà del Buddismo consiste che il desiderio di non desiderare è esso stesso un desiderio: il problema è affrontato in maniera diversa dalle diverse tradizioni buddhiste.
 
FILOSOFIA O RELIGIONE
Riguardo alla definizione del Buddhismo ci sono diverse opinioni. Secondo alcuni per certi aspetti sarebbe possibile definirlo una religione, o presenterebbe comunque aspetti di tipo religioso; secondo altri, invece, sarebbe possibile definirlo una filosofia di vita, o presenterebbe comunque aspetti di tipo filosofico; secondo altri nel Buddhismo sarebbero compresenti aspetti sia religiosi sia filosofici; infine altri negano che il Buddhismo rientri in una di queste predefinite specifiche categorie, dal momento che il Buddha stesso, quando era in vita, a chi esplicitamente gli domandava se i suoi insegnamenti fossero “teisti”, “atei”, o costituissero una “filosofia di vita”, invariabilmente tacque sempre su questi punti specifici, senza mai soddisfare a queste domande.
Ma proprio questa assenza di indicazioni fece anche sì che nel corso del suo millenario sviluppo in ogni parte del mondo, il Buddhismo legittimamente tollerasse una grande varietà di pratiche al suo interno, fino ad assumere quella complessità di manifestazioni e di aspetti oggi presenti e che sono anche motivo di queste diversità di orientamenti di opinione sulla sua definizione.

SITI SUL BUDDISMO
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