ISLAM E ISLAMISMO |
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INTRODUZIONE
Questa religione, nata nel 622 d.C., era ed è molto
diffusa in Arabia ma anche nei paesi del nord
d'Africa e in molti paesi dell'Asia . Il fondatore
dell'Islam è stato Maometto, Il grande profeta.
Maometto ebbe grande successo perché molte persone
seguirono il suo esempio e perché il suo messaggio
venne scritto da alcuni suoi seguaci in un libro: il
Corano, il libro sacro dell'islamismo. I fedeli
dell'Islam si chiamano musulmani, dalla parola araba
"muslim", che significa sottomesso. Gli arabi hanno
una cosa molto particolare collegata alla nostra
religione e a quella ebraica: hanno e credono in un
solo Dio che chiamano Allah.
I 5 PILASTRI DELL'ISLAM
I primi doveri del musulmano osservante sono:
• La shahada, o "testimonianza di fede (affermazione
che esiste un solo Dio e che Muhammad è il Suo
Profeta).
• La zakat, o versamento a organizzazioni di carità
aventi come fine l'islamizzazione nei paesi
islamici.
• La salat, preghiera canonica da effettuare 5 volte
al giorno, in precisi momenti della giornata.
• Sawm ramadan, ovvero digiuno del mese di Ramadan
per chi è in grado di sostenerlo.
• Hajj, pellegrinaggio nel mese di Dhu
l-Hijja, per chi è in grado di sostenerlo
fisicamente ed economicamente.
Questa religione comprende molte regole pratiche:
vieta ad esempio di mangiare carne di maiale, di
bere alcool e obbliga al digiuno in certi periodi.
Inoltre l'islamismo vieta di raffigurare il volto di
Dio.
OBBLIGHI MORALI E SOCIALI
Oltre a questi obblighi, il musulmano ha il
diritto-dovere di assolvere al jihad, l'"impegno
sulla strada di Dio", nella speranza di vedere
nell'Aldilà il Suo Volto, che si esprime nella lotta
contro le proprie pulsioni negative del corpo e
dello spirito e nella continua ricerca di espansione
della comunità da realizzarsi in ogni modo. Generico
obbligo è il compiere il bene e combattere il male
ovunque lui si trovi e con ogni mezzo lecito e
necessario, laddove il bene e il male sono
determinati esplicitamente da Dio nel Corano,
dovendosi intendere come Bene la Sua volontà e Male
il disobbedirGli. Nessuna "teologia naturale" quindi
che possa far presumere all'intelligenza umana di
capire i confini tra il volere di Dio e la sua
non-volontà, essendo la creatura umana tenuta ad
assoggettarsi senza distinguo al dettato coranico.
Dio non concede il libero arbitrio all'uomo, ma è lo
stesso Dio ad avere un proprio "libero arbitrio" che
deve essere solo accettato senza condizioni. Questo
avviene non solo nelle pratiche di culto, ma anche
nell'ottemperare alle precise e cogenti norme
alimentari che, secondo lo schema
vetero-testamentario, non si giustificano con
motivazioni di carattere razionale, in grado cioè di
essere percepite dall'intelligenza umana, ma che
devono essere accettate "senza se e senza ma".
TESTI FONDAMENTALI
I testi fondamentali a cui fanno riferimento i
musulmani sono, in ordine di importanza:
• Il
Corano, considerato dai musulmani dettato
parola per parola, in arabo, da Allah; I musulmani
ritengono che Muhammad abbia ricevuto il Corano da
Dio attraverso l'Arcangelo Gabriele, che glielo
avrebbe rivelato in lingua araba; è per questo che i
fondamentali atti liturgici islamici sono recitati
in tale idioma in tutto il mondo musulmano. Dopo la
Rivelazione ricevuta da Muhammad l'Islamismo crede,
per dogma, che nessun altro profeta sarà più
identificato da Dio fra gli uomini.
• La Sunna basata su hadīth (tradizioni). Essa
raccoglie i detti di Muhammad ed è rintracciabile
nei Sei libri (al-kutub al-sitta), i più importanti
dei quali sono quelli di Bukhārī e di Muslim ibn
al-Hajjāj mentre gli altri furono composti da Ibn
Mājah, al-Nasā'ī, al-Tirmidhī e Abū Dāwūd
al-Sījistānī. La Sunna raccoglie gli episodi della
vita di Muhammad, le sue parole e i suoi atti.
I musulmani credono che siano d'ispirazione divina,
ma corrotti dal tempo o dagli uomini:
•
Vangelo
•
Salmi
•
Tōrāh
Il dilemma se trattare gli induisti come politeisti
cui offrire l'opportunità fra conversione o morte fu
superata grazie all'interpretazione di numerosi
dotti musulmani, secondo cui anche i Veda sarebbero
stati un testo d'origine divina, per quanto
particolarmente corrottisi.
I PROFETI DELL'ISLAM
I musulmani dichiarano che l'Islam discende
dalle tradizioni religiose del patriarca biblico
Abramo che fu considerato da Maometto come il suo
più autorevole predecessore. È per questo che, in
chiave puramente religiosa, l'Islam viene
classificato come religione abramitica, al pari
dell'Ebraismo e del Cristianesimo.
Il primo profeta islamico sarebbe stato Adamo e,
dopo di lui, si ricordano tra gli altri Noè, Abramo,
Isacco, Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Davide,
Salomone, Giovanni Battista e, prima di Muhammad,
‘Īsà ibn Maryam, Gesù di Nazareth, figlio di Maria,
considerata nel Corano come esempio sublime di
devozione femminile a Dio. Dopo Maometto, il sigillo
dei profeti, la profezia avebbe avuto termine.
SITI SULL'ISLAMISMO
•
Islam e Sufismo •
Islam OnLine
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