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TORINO CALCIO


Logo FC Torino TORINO FOOTBALL CLUB
Il Torino e il granata delle sue maglie sono indissolubilmente legati alla storia del calcio italiano. Quasi cento anni di vita, segnata da prestigiosi successi e grandi tragedie, che hanno legato il pubblico in modo viscerale al Toro. Nato nel dicembre 1906, il club si è sempre contraddistinto per alcune peculiarità: la passione, la grinta e lo spirito di sacrificio, caratteristiche fondamentali per legare il proprio nome ai colori granata. Sono 23 i soci che la sera del 3 dicembre 1906 si riuniscono nella birreria Voigt per dare vita al Football Club Torino. Primo presidente venne nominato lo svizzro Hans Schoenbrod, la prima gara uffciale nel dicembre 1906, con un successo esterno a Vercelli. Le stagioni a seguire sono segnate da piazzamenti importanti, ma senza l'acuto del successo prestigioso. Nel 1914 il Torino, prima squadra europea, intraprende una tournèe in Sud America, per quel periodo una vera e propria avventura. Sei gare ed altrettante vittorie per i granata che così si fanno conoscere nell'altro capo del mondo. Dopo lo stop dovuto alla prima guerra mondiale, il campionato riparte nel 1919. Cinque anni dopo insedia il presidente Enrico Marone Cinzano, che firma il primo scudetto granata. Infatti dopo il titolo revocato nella stagione 1926-27 il Torino l'anno seguente conquista il suo primo tricolore. Nel 1936 arriva la prima Coppa Italia e, tre anni dopo il Conte Marone Cinzano lascia la presidenza e alla guida del Toro arriva Ferruccio Novo poi noto come il padre del Grande Torino.
Nasce così la squadra capace di battere tutti i record, di conquistare titoli in serie, ben cinque, di centrare la prima accoppiata scudetto - Coppa Italia ne 1943 e di portare ben 10 calciatori in nazionale. Il Toro in quel periodo è simbolo di una nazione intera, reduce dalla seconda guerra mondiale. Il granata è il colore di tutti ed i ragazzi del Toro sono l'orgoglio dell'intero paese. Ma il destini crudele ed atroce è dietro l'angolo. Il 4 maggio 1949 l'aereo che riporta a casa i granata, si schianta contro la basilica di Superga. In un attimo, in un maledetto attimo il Grande Torino non c'è più. Trentuno le vittime, fra atleti, dirigenti, giornalisti e membri dell'equipaggio. Rialzarsi per il Torino dopo la tragedia è difficile. I campionati seguentivedono comunque un Toro competitivo e protagonista di piazzamenti decorosi. Purtroppo nel 1959, arriva però la prima retrocessione in serie B. La risalita è comunque immediata, e nel 1963 alla presidenza sale Orfeo Pianelli. Ma un nuovo duro e tremendo colpo del destino è in agguato. Nell'ottobre del 1967 muore in un incidente stradale la "farfalla granata" Gigi Meroni, talento del calcio capace di far rivivere nei tifosi le emozioni dei campionissimi periti a Superga. La conquista della terza Coppa Italia, nel 1968, contraddistingue gli anni sessanta. Il decennio seguente si apre con un nuovo success sempre in Coppa e, nel 1976, arriva il settimo scudetto, il primo del sopo Superga, seguito da una serie di importanti piazzamenti negli anni successivi. A Pianelli nel maggio del 1982, subentra alla guida del club Sergio Rossi. Il Toro si conferma tra le protagoniste in campionato, ma l'abbandono di Rossi nel giugno del 1987, segna l'inizio di un periodo molto tormentato, segnato dalla seconda retrocessione della storia nel 1989. La finale Uefa, persa nella sfida contro l'Ajax e la vittoria in Coppa Italia nel 1993, sono tra i pochi raggi di sole di un decennio molto difficile che vede susseguirsi nella poltrona della presidenza del Torino nell'ordine Borsano, Goveani, Calleri e Vidulich fino al rischio fallimento del 2000. L'intervento di Francesco Cimminelli salva la società, che nel frattempo è nuovamente retrocessa, dall'onta della cancellazione dal calcio italiano cercando con non poche difficoltà di restituire al Torino quella credibilità e quell'orgoglio di appartenenza persi nel tempo. Il Torino con la nuova gestione raggiunge subito l'obiettivo promozione (2000-2001), disputa un brillante campionato nella stagione successiva (2001-2002) per concludere la stagione all'ultimo in classifica e nuovamente retrocesso. Nei tempi del calcio moderno il Toro perde la sua identità: speculatori e affaristi si danno il cambio ai vertici della società, che non trova più posto né fra le grandi ricche del calcio, né fra le piccole emergenti. Il 26 giugno 2005 in uno stadio stracolmo il Torino festeggia il ritorno in Serie A contro il Perugia al termine dei playoff. Ma la gioia dura poco: imposte mai pagate per 38 milioni di euro fanno sì che venga negata al Toro l'iscrizione al Campionato di Serie A. Inoltre l'"AC Torino 1906" viene dichiarato in via definitiva non idoneo all'iscrizione del Campionato suddetto, cosicché dopo ben 99 anni di storia memorabile viene sancito l'inevitabile fallimento della società granata, con la susseguente cancellazione dal panorama calcistico italiano. Il 16 agosto 2005 finalmente, la FIGC affida ufficialmente al Torino il titolo sportivo del Torino Calcio: la nuova dirigenza, che fa a capo Urbano Cairo, ripartendo completamente da zero, acquisisce quindi l'onere e l'onore di rifondare tutto l'organigramma societario, nonché l'organico dei giocatori e dei relativi dipendenti del Club e presenta la domanda per l'ammissione al Lodo Petrucci, che garantisce il trasferimento alla nuova società del titolo e dei meriti sportivi, in modo da evitare di dover ripartire dalla serie C, ed avvia le pratiche per l'iscrizione al Campionato di Serie B. La squadra viene rinforzata con gli ultimi innesti e in un crescendo di entusiasmo i granata terminano la stagione 2005/06 al terzo posto, conquistando i play-off, vinti contro Cesena e e Mantova. Successivamente nel luglio 2006 Cairo acquista all'asta fallimentare il marchio del "vecchio" Torino, con le coppe e i cimeli del Grande Torino, accogliendo le richieste che tifosi e le personalità cittadine avevano lanciato, consentendo così di festeggiare pienamente il Centenario non solo nella continuità sportiva, ma anche in quella societaria. A inizio del campionato 2006/07 viene esonerato il tecnico De Biasi e sostituito dall'esperto Alberto Zaccheroni, ma le cose non vanno meglio. La squadra non riesce ad esprimere le proprie potenzialità, viene richiamato perfino De Biasi. La salvezza è ottenuta soltanto all'ultima giornata. L'ambizioso presidente Cairo per la stagione 2007-2008 ingaggia Novellino, investe molto sul mercato e spera come tutti i tifosi di un buon campionato ricco di soddisfazioni.

DATI SOCIETARI E STATISTICHE
Nome: Torino
Nome esteso: Torino Football Club
Anno di fondazione: 1906
Rifondazione: 2005
Città: Torino
Indirizzo: Via Arcivescovado n.1, 10122 Torino
Telefono: 011.19700348
Fax: 011.19700349
Web: www.toro.it
Calciatori: Prima Squadra
Colori sociali: Granata
Divisa: Maglia granata, pantaloncini bianchi e calzettoni neri
Immagini: Wallpaper
Inno: Ascolta o Scarica
Scudetti: 7
Trofei nazionali: 5 Coppe Italia
Trofei Internazionali: 1 Coppa Mitropa

LO STADIO OLIMPICO
Lo Stadio Olimpico di Torino, ex Stadio Comunale , è stato la sede delle cerimonie d'apertura e di chiusura dei XX Giochi Olimpici Invernali, svoltesi rispettivamente il 10 e il 26 febbraio 2006, e della cerimonia d'apertura dei IX Giochi Paralimpici Invernali, celebrata il 10 marzo 2006. Al termine degli eventi è stato riconvertito al calcio. Si trova nel quartiere di Santa Rita, nella zona sud di Torino.
Nome: Stadio Olimpico di Torino
Indirizzo: Corso Sebastopoli n.123
Tel: 011.3277988
Capacità spettatori: 25.370
Inizio costruzione: 1988 
Superficie terreno: Erba
Dimensioni del terreno 105 m x 68 m
Immagini: Foto

IL GRANDE TORINO
Il momento più fulgido è però quello rappresentato dal Grande Torino, una squadra imbattibile, capace di vincere 5 titoli consecutivi tra il 1942 e il 1949, e una Coppa Italia nel 1943. Asse portante della Nazionale di quegli anni, il Grande Torino riuscì a portare anche 10 giocatori contemporaneamente in campo in azzurro. Capitano e leader indiscusso di quella formazione era Valentino Mazzola, padre di Ferruccio e Sandro che poi percorreranno le orme paterne diventando anch'essi calciatori. La formazione tipo, che tutti gli sportivi italiani conoscevano a memoria, era: Bacigalupo; Ballarin, Maroso; Grezar, Rigamonti, Castigliano; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola. Il ciclo di vittorie viene bruscamente interrotto il 4 maggio del 1949, quando l'aereo che trasportava l'intera squadra, di ritorno da una amichevole giocata a Lisbona, a causa di una fitta nebbia e di un guasto all'altimetro, andò ad infrangersi contro il muraglione posteriore della Basilica di Superga. In quel terribile incidente aereo, rimasto nel cuore dei torinesi come la "Tragedia di Superga, oltre all'intera squadra, titolari e riserve, perirono due dirigenti, i tecnici e tre giornalisti al seguito, Luigi Cavallero, Renato Tosatti e Renato Casalbore.

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