REGIONE MARCHE
Le Marche sono una regione italiana dell'Italia
Centrale di 1.463.868 abitanti, con capoluogo
Ancona. Confinano con l'Emilia-Romagna, la Toscana,
l'Umbria, l'Abruzzo, il Lazio, ed il Mar Adriatico.Le
Marche, regione del centro Italia, si colloca sul
versante medio Adriatico e occupa 9.692 kmq di
territorio italiano. Presenta una forma
caratteristica di un pentagono irregolare e si
sviluppa perlopiù in verticale da nord a sud. La
sponda del litorale possiede ampie spiagge sabbiose,
ad eccezione del Monte Conero, punto più alto del
versante marittimo. Gli altri due rilievi della
costa sono i due colli che delimitano la città di
Pesaro: il colle San Bartolo e il colle dell'Ardizio.
Man mano ch si procede verso l'interno si delinea la
zona collinosa, un'area che si estende per 200 kmq
da nord a sud. La dolcezza e la grazia sono i due
aggettivi che denotano la magnificenza di questo
paesaggio, che l'occhio umano non può certo
dimenticare. Nella zona appenninica non si notano
cime elevatissime, il gruppo montuoso più elevato è
la pittoresca catena dei Sibillini, a cavallo delle
provincie di Ascoli Piceno e Macerata. Il clima è
mite con lievi sbalzi di temperatura da stagione a
stagione: estati calde, ma rinfrescate dalla
benevole brezza marina, inverni con regolari piogge
di stagione. Nelle zone montuose estati fresche e
inverni freddi con ampia possibilità di neve.
DATI STATISTICI
Stato: Italia
Zona: Italia centrale
Capoluogo: Ancona
Superficie: 9.694 km²
Montagna: 31,2%
Collina: 68,8%
Pianura: 0,0%
Abitanti: 1.463.868
Maschi: 711.484
Femmine: 752.384
Densità: 145 ab./km²
Province: Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata,
Pesaro e Urbino
Numero Comuni: 246
Codice Istat: 11
Sigla Regione: MAR
Territorio:
Mappa Marche
Sito ufficiale::
Regione Marche
Email ufficiale:
centroservizi@regione.marche.it
STORIA
Una regione divisa in storie gravitanti intorno alle
aree limitrofe, Emilia e Romagna, Abruzzo, Umbria e
Lazio, e la sola Ancona con il suo territorio
relativamente indipendente, eppure, una terra dove
la storia ha lasciato segni indelebili. Il primo
popolo che abitò queste terre furono i Piceni, poi
giunsero i Galli, in seguito, i due popoli si
allearono contro Roma, ma furono vinti e più tardi
si unirono ad essa durante le guerre puniche.
Vennero poi le invasioni: le guerre tra Ostrogoti e
Bizantini e la calata dei Longobardi seminarono
rovine in tutta la regione. Quando Carlo Magno vinse
i Longobardi donò gran parte di queste terre allo
stato pontificio che cominciò la lotta contro i
feudatari padroni delle Marche. Nel trecento ebbe
inizio l'epoca delle Signorie, che vide l'affermarsi
di gloriose famiglie nelle varie città. Le Signorie
del secolo XIII al XVI furono autonome, ma vennero
poi riconquistate allo Stato pontificio del
cardinale Albornoz. Salvo il breve periodo
napoleonico, le Marche appartennero alla Chiesa fino
al 1860, quando, a Castelfidardo, i soldati
pontifici furono sconfitti dall'esercito piemontese,
e le Marche, annesse prima al Piemonte, entrarono
poi con le altre regioni liberate a far parte del
Regno d'Italia.
ECONOMIA
L'economia marchigiana è costituita maggiormente da
una fiorente piccola-media industria distribuita
equamente in tutto il suo territorio. Tra i settori
di spicco possiamo trovare: l'industria delle
calzature, in numerosi centri delle province di
Macerata e Ascoli, l'industria mobiliera e meccanica
pesarese, quelle vitivinicole dei Castelli di Jesi,
patria del verdicchio; la grande industria navale di
Fano e Ancona e poi quella turistica, ogni anno
sempre più florida grazie ai tanti centri balneari e
artistici, i quali attirano tanti turisti
dall'Italia e dall'Europa.
AMBIENTE
Due sono le associazioni vegetali prevalenti: la
macchia mediterranea sempreverde, che si estende dal
litorale sino alle colline più basse dell'entrotrerra.
A essa segue, nelle aree submontane, il bosco rado
di querce. Il faggio è invece l'albero tipico della
fascia di montagna. Complessivamente la superficie
coperta da bosco, tra le più basse d'Italia, è pari
appena al 15% del territorio; non a caso per la
povertà del suo manto forestale la regione accusa
una forte erosione dei pendii montani e collinari.
Infine, nelle poche zone che si trovano al di sopra
dei 1900 m, crescono alcune specie simili a quelle
alpine: ad esempio la genziana e la cosiddetta
"stella alpina" degli Appennini, più piccola di
quella delle Alpi. Modesta presenza ha ormai anche
la fauna naturale (volpi, lupi, gatti selvatici in
numero molto ridotto). Relativamente numerosi sono
invece gli uccelli, soprattutto quelli di passo: in
particolare la macchia mediterranea, che ricopre il
promontorio del Conero, è un'accogliente oasi e
un'importante stazione di sosta per gli uccelli
migratori, mentre il Parco dei Sibillini ospita
l'aquila reale e altri rapaci.
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