REGIONE UMBRIA
L'Umbria, posta nel cuore d'Italia, con i suoi 8.456
km² di superficie (6.334 la provincia di Perugia e i
restanti 2.122 quella di Terni) è una tra le più
piccole regioni italiane e l'unica, dell'Italia
peninsulare, a non essere bagnata dal mare. L'Umbria
è racchiusa tra la Toscana a ovest e nord-ovest, le
Marche a est e nord-est e il Lazio a sud, l'Umbria è
l'unica regione dell'Italia peninsulare che non si
affaccia al mare. È ripartita nelle province di
Perugia e di Terni. Il capoluogo regionale è Perugia.
L'Umbria, che ha una superficie di 8456 km² e conta
811.831 abitanti, è una delle regioni meno estese e
meno popolate d'Italia. I confini amministrativi
solo in pochi tratti poggiano su elementi fisici.
L'andamento collinare, che è il tratto morfologico
più caratteristico della regione, prosegue senza
soluzione di continuità in Toscana e nel Lazio; solo
al confine con le Marche il rilievo, formato dai
massicci dell'Appennino umbro-marchigiano, funge da
elemento divisorio. Il territorio, prevalentemente
collinare-montuoso, offre una grande varietà di
caratteri morfologici e paesaggistici e il
susseguirsi di vallate, catene montuose, altipiani e
pianure, più o meno estese, che attraversano la
regione da ovest a est, costituiscono la
caratteristica geografica dominante. La non
raggiunta stabilità tettonica e la giovane età
geologica motivano l'elevata sismicità della
regione, nonché lo scenario alpestre; le cime,
tuttavia, sono di norma non molto elevate,
mediamente intorno ai 1.300 metri s.l.m., ampie e
coperte da pascoli sovrastanti estese superfici
boschive..
DATI STATISTICI
Stato: Italia
Zona: Italia centrale
Capoluogo: Perugia
Superficie: 8.456 km²
Montagna: 29,3%
Collina: 70,7%
Pianura: 0,0%
Abitanti: 815.588
Maschi: 393.978
Femmine: 421.610
Densità: 96 ab./km²
Province: Perugia, Terni
Numero Comuni: 92
Codice Istat: 10
Sigla Regione: UMB
Territorio:
Mappa Umbria
Sito ufficiale::
Regione Umbria
Email ufficiale:
urp@regione.umbria.it
STORIA
L'Umbria fu dominio romano dal 307 a.C. diventando
una delle zone più importanti dell'Italia centrale,
dopo l'invasione longobarda la maggior parte
dell'Umbria costituì il ducato di Spoleto. Nei
secoli XII e XIII si svolse in Umbria un intensa
vita religiosa, legata principalmente al nome di San
Francesco. Solo dal 1540 l'Umbria è assoggettata a
regolare governo da parte dei Pontefici, governo che
durò fino all'invasione francese e riprese nel 1841.
Finalmente, dopo tre insurrezioni soffocate,
l'Umbria fu annessa al Regno d'Italia.
SPIRITUALITA' E SANTUARI
L'Umbria mistica nasce con quello che sarà il
fondatore del monachesimo: san Benedetto da Norcia
(480-547). I monasteri da lui creati hanno fatto lo
storia e la cultura della religiosità. In Umbria i
monasteri più importanti sono San Pietro, a Perugia,
Sassovivo, nei pressi di Foligno, Santa Maria di
Valdiponte, a Montelabbate vicino a Perugia, San
Benedetto del monte Subasio, nei pressi di Assisi,
San Salvatore di Monte Corona e l'abbazia di Petroia,
nei pressi di Città di Castello. Nel XIII secolo
"emerse" la città di Assisi con san Francesco
(1182-1226) e santa Chiara. Gli splendidi affreschi
di Giotto, Cimabue, Lorenzetti e Simone Martini,
presenti nella basilica assisana, fanno ben
comprendere la potenza della religiosità medioevale
e il fervore mistico del tempo. A Todi, nella cripta
della chiesa di San Fortunato, riposa Jacopone da
Todi, seguace di san Francesco.
Ai monasteri benedettini e francescani si aggiunge
la basilica e il monastro di santa Rita a Cascia,
mentre a Terni troviamo la basilica dedicata a san
Valentino, vescovo ternano decapitato a Roma nel
273. Vanno infine citati san Rinaldo di Nocera
Umbra, sant'Ubaldo di Gubbio, san Feliciano di
Foligno, e ancora la beata Angela da Foligno, santa
Chiara da Montefalco, e san Rufino di Assisi.
ECONOMIA
Lo sviluppo economico-industriale che, nelle altre
regioni d'Italia, ha dato luogo a fenomeni come
l'esodo dalle campagne e il sorgere di sobborghi
intorno ai centri industrializzati, in Umbria ha
avuto un'influenza molto marginale dovuto alla
mentalità conservatrice del popolo umbro e
all'attaccamento di questi alla propria terra. Oggi
l'economia della regione basa la sua forza su
quattro comparti specifici: industria, artigianato,
agricoltura e turismo.
AMBIENTE
L'Umbria viene immediatamente definita "verde" da
chi la scopre provenendo dalla Toscana e dal Lazio:
in effetti sia le colline sia le vallate sono
ricoperte da ricca vegetazione. L'essenza più
diffusa è la quercia; oltre i 900 metri si trovano
estesi boschi di faggi. Specie legnose, come la vite
e l'olivo, caratterizzano tutte le aree coltivate di
collina. Si hanno infine due interessanti distretti
floristici: quello alpino delle vette dei monti
Sibillini, dove si trovano varie specie proprie dei
livelli montani (genziane, sassifraghe, artemisie
ecc.), e quello palustre del lago Trasimeno.
Piuttosto povera è la fauna, sia per una diffusa
abitudine all'esercizio della caccia, sia perché la
collina è un ambiente che offre pochi rifugi. È
dunque nelle zone di montagna che si trovano tassi,
martore, scoiattoli, volpi, faine e istrici.
Numerosi sono gli uccelli, sia stanziali sia
migratori (anitre selvatiche, folaghe e colombacci)
che, nelle loro migrazioni, trovano negli ambienti
di questa regione buone possibilità di sosta.
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